"Legalità"
Nel gennaio del 2001 inizia la missione italiana ISAF in Afghanistan.
Sul sito dell'esercito italiano la datazione, legata alla dislocazione effettiva, viene segnalata a partire dal 22 dicembre 2001.
"MISSIONE ISAF (Kabul – Afghanistan, dicembre 2001 – in corso)
La forza di intervento internazionale denominata "International Security Assistance Force", ha il compito di garantire un ambiente sicuro a tutela dell'Autorità afghana che si è insediata a Kabul il 22 dicembre 2001.
La Missione Internazionale a guida Inglese è stata autorizzata dalla Risoluzione n. 1386 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2001."
(Per il PDF della risoluzione consultare il link.)
L'esercito italiano però, sempre nello stesso paese, è presente attualmente anche con una missione diversa: ENDURING FREEDOM.
Quest'ultima, sempre citando le fonti dell'esercito, ha avuto inizio il 15 marzo 2003.
"MISSIONE "ENDURING FREEDOM" (in corso dal 15 marzo 2003)
Nel quadro della campagna contro il terrorismo internazionale ("global war against terrorism") gli Stati Uniti d'America hanno dato avvio, nel mese di ottobre 2001, all'operazione multinazionale "ENDURING FREEDOM" in AFGHANISTAN articolata in quattro fasi. L'operazione, diretta dal Comando Centrale USA – CENTCOM dislocato in Tampa – Florida, è al momento nella sua quarta fase che prevede l'impiego delle unità di terra al fine di creare un ambiente stabile e sicuro per prevenire il riemergere di focolai di terrorismo, supportare le operazioni umanitarie ed addestrare l'Esercito afgano.
Questa fase dell'operazione è caratterizzata da un più spiccato orientamento umanitario volto a conquistare il favore ("hearts and minds") della popolazione locale."
E' opportuno far notare che per questa seconda missione l'esercito italiano, che tanto si era prodigato nel primo caso a farci sapere dell'approvazione ONU, in questo frangente evita qualunque riferimento.
http://www.esercito.difesa.it/root/wai/wai_missioni.asp
http://archivio.rassegna.it/2001/speciali/afghanistan/parlamento/intervento/risoluzioni.htm
Dunque nessun dubbio?
Procedure limpide nelle decisioni relative alle missioni internazionali?
Non proprio.
Un esemplare articolo di PeaceReporter segnala:
"Con lo stesso discutibile sistema delle “modificazioni” aggiunte nelle leggi di conversione di decreti-legge, il Parlamento ha approvato a posteriori la partecipazione dell’Italia a altre due missioni di guerra della Nato “connesse a Enduring Freedom” e iniziate il 21 ottobre 2001 con l’applicazione – per la prima volta nella storia Nato – dell’articolo 5 del Trattato dell’Alleanza Nord-Atlantica che stabilisce che ogni attacco a uno stato membro è da considerarsi un attacco all'intera alleanza.
"L'unico passaggio parlamentare riguardante la missione Isaf avviene il 27 febbraio 2002, con l'approvazione della legge n.15/2002 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali". La "modificazione" riguarda l'inserimento nel testo del decreto di un riferimento alla missione ISAF "connessa a Enduring Freedom""
Confondere le due missioni è prassi più che eccezione: "Il governo italiano continua a sostenere che la missione militare in Afghanistan a cui l'Italia partecipa – ISAF – non è una missione unilaterale "di guerra" come "Enduring Freedom", bensì una missione multilaterale ONU "di pace" dalla quale non possiamo uscire per non venire meno ai nostri impegni internazionali. Ma non dice che la natura della missione ISAF è completamente cambiata, poiché si è "fusa" con Enduring Freedom diventando anch'essa una missione di guerra contro i talebani."
Note.
La differenza tra le due missioni comunque all'inizio non era solo nominale.
"Isaf e Enduring Freedom erano state tenute distinte. Ma a partire dal 2004 si fa strada l’idea di una possibile sinergia tra le due Forze. "
Peccato che subito dopo…
"L'Isaf non è quindi una Forza delle Nazioni Unite, ma una Forza autorizzata dalle Nazioni Unite, che trova la sua legittimazione anche nel consenso dato dalle autorità afgane."
" Nell'agosto 2003, la missione Isaf passa sotto comando Nato, ovvero di un'alleanza militare formalmente in guerra con l'Afghanistan. Pochi mesi dopo, il 13 ottobre 2003, la risoluzione ONU n.1510 stabilisce l'espansione della missione Isaf dalla sola Kabul a tutto il territorio nazionale afgano, prevedendo una progressiva espansione anche nelle zone meridionali e orientali dove le forze Usa continuano a combattere la resistenza talebana."
Come ha spiegato il generale Fabio Mini (ex comandante della missione KFOR in Kosovo), invece di espandersi, come previsto, in zone che dovevano essere già state pacificate e ‘bonificate' dai soldati Usa, nel 2006 la missione ISAF si è trovata essa stessa impegnata, a fianco e al posto delle forze Usa, nella ‘bonifica' di queste zone, ovvero nella guerra ai talebani.
Così, la missione ISAF è diventata una missione di guerra, sovrapponendosi e confondendosi con Enduring Freedom.
Confermare la partecipazione ad ISAF ignorando i cambiamenti che invece ci sono stati, significa far prevalere la prassi sul diritto, mentire all'opinione pubblica e calpestare l'articolo 11 della nostra Costituzione.
"Costi"
Il costo della missione?
Ma quest'anno?
Non è mai facile stabilire l'aumento del costo di una missione ma questo pezzo ci viene in aiuto.
"PeaceReporter ha scoperto che nel 2009 il costo della missione militare in Afghanistan subirà un incremento del 43 percento rispetto all'anno passato.
147 milioni in più. L'anno passato, per la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan, il governo aveva stanziato 337 milioni di euro (a cui si sono aggiunti altri 12 milioni di finanziamento-ponte lo scorso novembre), il che significa una spesa mensile di 28 milioni.
Quest'anno, solo per i primi sei mesi, la cifra stanziata è di 242 milioni di euro, che vuol dire 40 milioni di euro al mese. Su scala annuale farebbe 484 milioni: 147 in più rispetto al 2008.
Più uomini e mezzi. Le ragioni di questa impennata dei costi sono l'invio di quattro caccia-bombardieri Tornado del 6° stormo 'Diavoli Rossi' di Ghedi – che da sola costerà in un anno 52 milioni di euro – e di altri 500 soldati – il battaglione Feltre del 7° reggimento Alpini della brigata Julia, in partenza per la provincia 'calda' di Farah. Uomini e mezzi che, con la rimozione dei 'caveat' annunciata da Berlusconi, parteciperanno attivamente alla guerra contro i talebani."
Sappiamo dunque che queste missioni hanno avuto inizio diversi anni addietro.
Sappiamo che sono dislocati circa 70.000 soldati.
Sappiamo che costano caro.
Sappiamo che Obama mira a discutere con i Talebani moderati (parte la caccia agli ossimori).
Sappiamo che nove anni fa il 13 novembre 2001 a Radio Kabul una donna coraggiosa, Jamila Mujahed, annunciava la caduta del regime.
I talebani sconfitti lasciavano Kabul.
E adesso invece?
Abbiamo dato dei numeri.
I nostri numeri.
Vediamo i loro numeri.
Siamo andati là per fare il loro bene…e allora mettiamo da parte la modestia e traiamo giusto piacere dai benefici che abbiamo recato.
La produzione di oppio.
Dati disponibili nel 2007.
"
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=71321
E nel 2008?
Secondo gli Stati Uniti la produzione di eroina ha subito nel 2008 una flessione del 31%. Grande notizia!!! /un_barlume_di_luce_per_lafghanistan_produzione_di_oppio_ancora_in_calo
Ma…ecco che andando ad indagare scopriamo qualcosa. Mettendo da parte le polemiche sui numeri esatti tra ONU e USA esiste concordanza sulle motivazioni di tale contrazione: siccità.
Il fenomeno della siccità "dell'ultimo anno ha ridotto drasticamente la superficie coltivabile."
Situazione delle donne nel paese.
Questo sito contiene un numero impressionante di informazioni legate a svariati temi.
Sono davanti ad una situazione difficoltosa: parlando in particolare della situazione delle donne ho una tale quantità di materiale da non poter affrontare esaustivamente alcun tipo di argomento specifico.
Ribadisco con forza, per chi abbia conoscenza della lingua inglese, di fare riferimento al sito del RAWA.
Ricordo, per citare alcuni esempi, che in tempi recentissimi è stata approvata una legge che legittima l'eventuale stupro messo in atto dal marito nei confronti della moglie nel caso quest'ultima non acconsenta al rapporto.
E che una manifestazione (prevalentemente femminile) di protesta rispetto a tale norma ha trovato la propria conclusione in mezzo alle sassate di oltre 500 integralisti infuriati per la ribellione.
Karzai adesso, a seguito delle lamentele internazionali, esprime con vigore la sua intenzione di emendare la legge. Peccato che sia stato proprio lui a firmare tale articolo (132).
Consiglio a riguardo anche un editoriale di Tahar Ben Jelloun
Civili uccisi.
Non sono importanti, lo so, ma facciamo uno sforzo ipotizzando che la loro esistenza biologica sia condizione fondamentale per aumentare la stima che abbiamo dei nostri indubbi meriti. Esportare democrazia è certo un esercizio che richiede continui sproni.
"Tragico aumento dei civili uccisi nel conflitto armato in Afghanistan dall'inizio dell'anno. Secondo i dati resi noti dall'Onu oggi a Ginevra, 1.445 civili sono stati uccisi nei primi otto mesi del 2008, con un aumento del 39% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Agosto è stato particolarmente letale, con 330 vittime. Le persone uccise dai taleban e altre forze antigovernative (800 dallo scorso gennaio a fine agosto) sono raddoppiate rispetto ai primi otto mesi del 2007 e sono pari a circa il 55% del totale di vittime civili registrate."
"Ma anche il numero dei civili rimasti uccisi dalle forze governative e dalle forze militari internazionali è aumentato nello stesso periodo ed ha raggiunto un totale di 577 morti, di cui 395 in raid aerei. «È imperativo che ci sia maggiore trasparenza delle procedure per stabilire la responsabilità delle forze internazionali negli incidenti che provocano decessi di civili», ha commentato l'Alto commissario dell'Onu per i diritti umani, Navi Pillay."
"Sarebbero, invece, da collegare ad azioni dell' esercito regolare e alle forze internazionali il 39% delle morti, in numeri assoluti 828 vittime, un terzo di più rispetto al livello del 2007. In questi casi, la morte è arrivata due volte su tre dal cielo, dagli attacchi aerei. Sul nervo scoperto delle responsabilità di esercito e forze internazionali nelle morti civili, numeri molto diversi sono stati diffusi dall' Isaf (International Security Assistance Force) sotto comando Nato: «Il bilancio di cui disponiamo è di 237 civili uccisi nel 2008 a causa di azioni dell' Isaf e della coalizione» ha detto all' Afp il comandante Martin O' Donnel. Lo scarto fra cifre dipenderebbe da «differenze di metodo» nel conteggio delle vittime, soprattutto quando, come accusano le forze internazionali, i talebani utilizzano la popolazione come scudi umani."
" Si ritiene che in Afghanistan ci siano 1 milione e mezzo di persone che soffrano per la fame impellente, mentre 7 milioni e mezzo soffrano come risultato della grave situazione del Paese – la combinazione di guerra civile, carestia legata alla siccità, e, in estensione, per l'oppressivo regime talebano e l'invasione a guida statunitense."
Altri dati sono comunque disponibili, con i riferimenti del caso, sul sito italiano di Wikipedia:
Conclusioni.
http://it.wikipedia.org/wiki/Sinistra_Critica
http://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Turigliatto
http://it.wikipedia.org/wiki/Fernando_Rossi
E adesso rifondazione ed i partiti "di sinistra" sono fuori dal governo.
I cambi di governo in ogni caso hanno solo aggravato la situazione.
Alla fine mi resta Brecht.
La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima
C'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
Faceva la fame. Fra i vincitori
Faceva la fame la povera gente egualmente.
Bertolt Brecht
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