Attenti, arrivano quelli dei "centri sociali".
Chiudiamo i negozi e tiriamo giù le serrande.
E soprattutto, se ci riusciamo, facciamo in modo che non ci arrivino neanche in piazza Duomo, quelli dei "centri sociali".
E’ tutto qua.
I CENTRI SOCIALI.
Una definizione buona per ogni stagione.
E’ lo spauracchio perfetto.
In ambito di ordine pubblico funziona persino meglio della categoria "extracomunitario".
Perché funziona tanto con destra quanto con il (centro) sinistra.
A destra è un male generico difficilmente circoscrivibile ma di indubbia empietà.
Gente dedita alla droga, alla violenza e priva di qualunque regola.
Quando si rende necessario screditare una manifestazione basta dire ai propri lettori che hanno partecipato anche i centri sociali.
E’ IL MALE.
Nel (centro) sinistra sono degli scapestrati che possono (non sempre) portare istanze condivisibili in forma spesso (quasi sempre) non condivisibile.
Sono giovani. Si tollerano a fatica.
Alcuni sono molto giovani.
Figurati se non vengono strumentalizzati.
E poi se volessero manifestare pacificamente, diciamolo pure, non porterebbero i caschi no?
Cosa possiamo dire ancora dei centri sociali?
Beh, puzzano.
Si lavano poco.
E poi nei cortei mettono sempre musica pessima e si sballano rovinando l’armonia generale.
Bruciano i cassonetti (ma quelli non erano i no-global?)(ma tanto è sempre la stessa gente)
Bevono.
Qualcos’altro?
Si, tutti i centri sociali sono uguali.
E’ questo che li rende i "centri sociali".
Nessuna differenza.
Nessun distinguo.
Certo.
Come no.
Fatti tutti con lo stampino.
Ci sarebbero altri luoghi comuni ma per adesso limitiamoci a questi.
Questa tragica e disgustosa realtà (i ragazzi dei "centri sociali") però, almeno per adesso, si scontra contro la più scomoda delle verità: sono cittadini italiani che hanno pieno diritto costituzionale di manifestare la propria disapprovazione.
Ieri, durante il corte del 25 aprile, questi cittadini che non sono cittadini di serie B, anche se la cosa farebbe piacere a molti, sono stati più volte messi in condizione di non poter comunicare il proprio dissenso.
Hanno dovuto rivendicare il diritto ad esprimersi e in almeno tre occasioni è stato messo in atto un tentativo di privarli dei loro diritti fondamentali: non ancora arrivati in duomo in concomitanza con l’ingresso di Podestà e Moratti nel corteo e una volta entrati in Duomo in relazione a loro tentativo di prendere parola per sollevare delle questioni più che legittime.
Se leggiamo la Repubblica, fulgido esempio di pensiero del PD, siamo davanti a una banda di teppisti senza morale.
Roba da far accapponare la pelle.
Perché il diritto ad esprimersi è una cosa.
Ma prendersela con i partigiani è storia diversa.
Solo che il PD (con il suo organo di stampa) è, detto in modo semplice, è un partito in piena deriva e nel suo affondare cerca di afferrarsi a tutto pur di non morire.
Il PD "annuncia interrogazioni al ministro" sulla gestione dell’ordine pubblico in occasione del 25 aprile.
Ma ben si guarda da valutare l’impatto di una settimana fascista a Milano.
Quando nel corteo, scortati da agenti in tenuta antisommossa, sono arrivati Moratti e Podestà è salita la tensione.
E allora?
Durante l’intervento di un operaio Eutelia in cassa integrazione ci sono stati dei fischi.
(anche se non diretti a lui)
E sono durati, al massimo, per un decimo dell’intervento.
E’ la morte?
E’ illegittimo anche questo?
Tornerò in seguito su questo punto.
Hanno fischiato il PD.
Dunque partiamo con le interrogazioni?
"Vano il tentativo del servizio d’ordine del sindacato di tenere fuori dalla piazza i giovani e il camion"
Prego?
Mi sfugge qualcosa?
Tenere fuori dalla piazza…???
Ma nessuno ricorda Piazza Fontana?
Tenere fuori dalla piazza è cattivo se di destra mentre diventa buono se messo in atto dal PD o dal sindacato?
Ma non si rendono neanche conto della gravità di certe parole?
E infine…
i ragazzi dei centri sociali sono arrivati in piazza.
Hanno preso la parola per qualche minuto e poi hanno lasciato parlare tutti.
Hanno fischiato in modo puntuale, salvo il caso dell’operaio, e sono restati in silenzio per gran parte degli interventi.
Un dramma?
Direi di no.
Hanno urlato "fascisti" a dei partigiani e nella calca ai reduci è finita addosso acqua come è finita addosso ai poliziotti.
Acqua.
Non bottiglie d’acqua.
Per quanto mi concerne è stato un errore.
Ed era comunque sbagliato.
Comunque se dovessi essere più preciso direi, essendomi trovato prossimo alla zona in questione, che abbiano urlato fascisti al palco.
E non direttamente ai partigiani.
Inoltre hanno accusato di connivenza le autorità sul palco.
Ma su quest’ultimo punto non mi sentirei di dar loro torto.
A un certo punto un relatore ha detto che avrebbero avuto modo di parlare.
Beh, guarda caso, non è successo.
Interroghiamoci su alcuni punti:
Se non ci fossero stati loro chi avrebbe messo in evidenza la dissonanza di valori portata sul palco da gente come Podestà e Moratti?
Il PD?
Per piacere!
Tutti a parlare dei "centri sociali".
Ok.
Grazie al PD non si sarebbe parlato di niente neanche questo 25 aprile.
Grazie al PD avremmo avuto la festa della "libertà".
Altro che Liberazione.
E il contrasto ovvio sarebbe stato invece normalissimo.
Sdoganare la destra permettendole di appropiarsi del valore di storiche lotte solo per poi "revisionarle" secondo comodità, questo è il vero crimine.
Uno dei relatori di ieri ha citato Sandro Pertini (anche Napolitano ha fatto altrettanto).
Al suo nome a Milano sono scattati gli applausi.
I diavoli dei "centri sociali" non hanno fischiato.
E’ stato un momento di condivisione molto forte.
Peccato che a riempirsi la bocca di altisonanti nomi la gente tenda a dimenticare i valori che rappresentavano.
Il PD infatti non potrebbe neanche pulire le scarpe a Pertini.
Perché?
Per mille motivi ma, rispetto a ieri, per uno in particolare:
ai funerali per la strage di Bologna (in realtà in una versione era a Padova) Pertini (uno degli antifascisti più amati in assoluto), in seguito alle forti contestazioni ricevute, dichiarò
"libero fischio in libera piazza".
Spiegarne il significato oggi sarebbe offensivo nei confronti di Pertini ma non nei confronti del PD (che potrebbe benissimo non arrivarci).
Il punto è che il problema -fondamentale per Repubblica- di come un camion si arrivato in piazza a contestare è un falso problema.
Il problema non è come.
Il problema è perché.
Perché è stata allevata una generazione che deve difendersi da sola?
Perché quei giovani sono soli contro gente come Podestà il quale andrebbe molto più che fischiato per le parole pronunciate?
Festa della liberazione.
Ma da cosa?
Non dalla sinistra.
Ma dal nazifascismo.
E Podestà e la Moratti, in quest’ottica, come li possiamo accettare?
Quei ragazzi
possono non piacere,
possono puzzare,
possono drogarsi,
possono essere gentaglia della peggior risma
e possono essere dei cialtroni.
Inoltre possono
sbagliare
esagerare
e non tollerare.
Possono essere tutto questo e anche peggio..
ma intanto ieri, per quanto mi riguarda, sono stati tra i pochi a sollevare questioni di antifascismo reali e concrete.
E onorare il passato non dimenticandolo e combattendo per non commettere gli stessi errori oggi, questo è quanto di più grande si possa fare.
Loro l’hanno fatto.
Nota1
Entrando nel merito : "NO AI RADUNI NAZIFASCISTI"
Qualcuno si è chiesto come mai molti di loro portassero tali cartelli?
Semplice spiegarlo, non per Repubblica ovviamente…
http://www.lucianomuhlbauer.it/blog/articolo.asp?articolo=727
http://www.lucianomuhlbauer.it/blog/articolo.asp?articolo=728
Così quando parleremo del PD, quello che quotidianamente a livello locale si batte per la resistenza, sapremo di cosa stiamo parlando. Metà del PD che vota a favore di linee pro fasciste!
Ed infine una buona nuova..relativa al primo maggio.
http://www.lucianomuhlbauer.it/blog/articolo.asp?articolo=735
Nota 2
Dopo la manifestazione di ieri …notizia del 26 aprile:
Come dire che la Moratti NON SAPEVA CHE STESSE SUCCEDENDO TUTTO QUESTO!!
"a nostra insaputa"
Lo sapevano praticamente tutti.
Ma non la Moratti.
Due sono le possibilità.
O la Moratti è incompetente o è in cattiva fede!
Quindi la scelta degli epiteti sarebbe potuta essere "fascista" o "incapace".
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